Softair nel Collegio Tommaseo
2011
“Il destino d’Italia è sul mare” si legge al suo ingresso. Una lunga storia, quella di un’imponente opera circondata dal verde e nata, pare, dal primo colpo di piccone di Benito Mussolini nel 1934. Situata sul seno di ponente del porto, di fronte al Castello Svevo, è stata inaugurata nel 1937 come Accademia Marinara denominata “Collegio Navale della Gioventù Italiana del Littorio”. Durante la seconda guerra mondiale, con il trasferimento a Brindisi della famiglia reale fuggita da Roma, è diventata sede dell’Accademia Navale di Livorno dal 1943 al 1946. In seguito la competenza venne affidata al Comune di Brindisi ma la struttura fu destinata all’accoglienza e all’istruzione di profughi giuliani e dalmati prendendo il nome di “Collegio Niccolò Tommaseo”, dal letterato nato in Dalmazia nel 1802 e sostenitore della fratellanza tra slavi e italiani. Cominciava intanto il declino. Nel 1951 venne chiuso come Scuola convitto conservando la sede dell’Istituto Nautico e di altre scuole fino a quando, con il passaggio di proprietà alla Regione, nel 1977 è stato dichiarato inagibile. Nonostante gli accertati problemi di sicurezza, nel 1978 il Comune chiese alla Regione l’utilizzo di parte della struttura per la sistemazione temporanea di una decina di famiglie senza tetto. Dal rigore della cultura militare alla clemenza della povertà… il Collegio diventa un condominio, anzi un ghetto, trasformato negli interni a piacimento dei nuovi abitanti, famiglie che negli anni sono diventate oltre duecento, sfrattate solo nel 1999 con l’assegnazione di nuovi appartamenti. Il Tommaseo viene chiuso e murato in attesa di nuove destinazioni d’uso. Nel dicembre 2010, a seguito di un accordo con la Regione e la Provincia, il Comune di Brindisi ne è tornato in possesso con l’impegno di presentare un progetto di recupero. Nel frattempo, nonostante muri e recinzioni, qualcuno aveva creato un varco. Oggi i ragazzi giocano alla guerra, in uno scenario ideale per allarmanti emulazioni.
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